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Ad aprire il libro è la ricostruzione del contesto di partenza che spinse personaggi di primo piano, da Carlo Scorza a Dino Grandi, e gerarchi condannati o compromessi con il regime a lasciare l'Italia. L'individuazione dei meccanismi e dei percorsi legali e illegali che resero possibili tali espatri portano alla luce verità finora molto trascurate; laddove infatti non intervenne l'amnistia a maglie larghissime del 1946, fu - sostiene l'autrice soprattutto la Chiesa cattolica a garantire protezione e appoggio a chi era costretto a partire. A completare il quadro è l'esame delle forme di inserimento e dell'attività politica e pubblicistica praticate dai neofascisti in seno alla collettività italiana in Argentina.